Wild eyed boy from a freecloud (Memories from the Balkans 2006)

Friday, July 28, 2006

Mission 4

(Quanti film hanno avuto il IV episodio? Io mi ricordo solo Stars Wars, Rocky IV e la Piovra IV… a voi il quesito dell’estate per occupare le vostre giornate sotto l’ombrellone)




Il Bolero di Ravel piano piano avanza. Fuori è notte fonda e io sono nel letto che cerco di scrivere. La tastiera sembrerebbe un pianoforte se non fosse stata già usata come metafora, e quindi sembra qualcos’altro. Non so cosa ma sicuramente un mezzo per trasformare degli impulsi elettrici provenienti dal mio cervello in parole. E questo è già abbastanza incredibile se ci pensate. Un tasto dopo l’altro per raccontarvi, ancora una volta cosa mi succede qui in Kosovo.
Missione numero 4.
Poi dovrete aspettare fino a fine settembre/inizio Ottobre per gustarvi le mie avventure kosovare visto che oggi ho saputo che ci sarà un bel po’ di tempo tra questa e la prossima missione.

Cosa farò nel frattempo… e chi lo sa… ma forse lo leggerete su qualche blog parallelo delle vancanze o di altri viaggi se ci saranno. O semplicemente ve lo racconterò a voce se ci incontriamo.

Stasera feste.
Inaugurazione del museo etnografico con free drinks a musika kosovara annessa, e poi James Joyce avrebbe fatto l’ulisse delle feste, almeno così mi aspettavo. Ma in realtà solo un’altra festa peraltro in pieno declino quando l’abbiamo visitata. Al di là della serata che non saprei se definire sfigata o meno. Qui le cose vanno abbastanza bene. Questa sembra casa mia e dovrei fare uno sforzo per non attaccarmi troppo. Questo sembra il nodo della questione. Non attaccarmi troppo alle persone e alle cose che si fanno, alla casa in cui si vive. Tutto sembra troppo passeggero. Ma come si fa? Non è giusto forse farlo. E per questo ho deciso di non farlo anche se tutto è messo in discussione. E mi ritrovo qui a scrivere all’inizio di questa missione come se stessi scrivendo all’inizio dell’intera avventura kosovara. Ricordate il mio primo post, quando scrivevo delle luci di Pristina e della sensazione di insicurezza bella e non bella allo stesso momento? Beh è più o meno la stessa cosa anche se stavolta non è la prima volta.
Boh non si capisce più niente e ci sono due vie, o si cerca di capire razionalizzare, pianificare, spiegare perché si è qui che cosa si fa mostrare che si ha del tutto il controllo della situazione. L’altra via è quella di lasciarsi andare, ammettere che in realtà il tutto ha delle connotazioni alquanto surreali e che nonostante ci sia un senso nel progetto, nel lavoro, in realtà non si può spiegare tutto in maniera razionale. Come sono capitato qui è in realtà ancora un bel mistero che non si riuscirà a decifrare nel breve lasso di tempo di un bolero di Ravel, che è bellissimo ascoltato ad alto volume a notte fonda in una Pristina quasi bellissima con l’odore dei fiori e dell’estate. Ecco il finale del Bolero. Sorprendetemente magnifico. Ma come si fa a creare una cosa così, semplicemente bellissima senza altri paragoni (ovviamente il Bolero, non Pristina).


Ecco dove eravamo. Io qui e la mia missione di mezza estate, o il mio sogno di mezza estate, la voglia di vacanza, e cosa?
Ecco tutto, ben tornato in Kosovo.
Potrei essere Bill Murray in Lost in Trabslation… oppure Bill Murray in Broken Flowers, purtroppo in questa situazione non certo Bill Murray in Life Aquatic, anche se (even though, direbbero gli inglesi) Mi piacerebbe essere Steve Zissou, più che altro per la voglia di mare e di acqua. Sarà che l’anno scorso in questo momento ero su una barca a vela nei mari del nord tra la Finlandia e la Svezia e quest'anno mi ritrovo in mezzo ai Balcani. Non fa caldo ma mi manca il mare.


Questo post di mezzanotte (ma è ovviamente più tardi) è forse il più sconclusionato dall’inizio di questo Blog. Ora siamo passati dal Bolero al Jazz Etiope, cosa adatta allo spirito della serata, dove il Kosovo da spazio fisico diventa un luogo dell’immaginazione. Una specie di spazio mentale dove regna l’anarchia. Forse questa è la chiave di lettura di questo posto e del mio stato d'animo.
Anarchy in Kosovo cantavano i Ramones!

Buona notte, Good Night (and good luck), bonne nuit, nat ne mire, Lacu noch, buenas noches, gott nacht… (o inqualsiasi modo lo vogliate scrivere e pronunciare).

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